Sempre più aziende in questo particolare momento stanno offrendo la possibilità ai propri dipendenti di lavorare da casa, come misura di contrasto al Covid-19.

 

Finito sotto i riflettori come condizione temporanea, il lavoro agile è ormai diventato una valida alternativa a cui numerose aziende stanno puntando anche per il proprio futuro. Come già spiegato infatti in altri nostri articoli è importante saper guidare l’intero Modern Workplace verso un bilanciamento positivo tra benessere dei collaboratori e raggiungimento degli obiettivi, sia che si tratti di maggiore flessibilità, spostamenti limitati o migliore gestione dei task di lavoro.
L’evoluzione può rappresentare un vantaggio per tutti, a patto che si riesca a integrare gradualmente nei processi aziendali, e che ci siano dei solidi punti di riferimento a guidare il processo.

 

Condivisione, comunicazione e collaborazione sono i paradigmi da cui partire per una ridefinizione del contesto lavorativo. 

 

  • Condivisione delle conoscenze, dei processi, dei documenti e delle linee guida. Molte aziende ancora impostano la collaborazione sui documenti in maniera asincrona: le varie versioni si accumulano nella casella di posta e la revisione operata dal singolo collaboratore deve attendere il completamento dei precedenti interventi. 
  • Comunicazione come circolarità delle informazioni, possibilità di ricostruire lo storico di un certo processo a prescindere dall’ultimo intervento. Sia nel rispetto dei diversi orari di lavoro (non soltanto come fuso orario in contesto internazionale, ma anche come flessibilità lavorativa offerta dallo Smart Working) che nella possibilità di aggiornarsi facilmente mediante messaggistica avanzata, sistema sicuro di videochat e pulizia nel segnale audio VoIP.
  • Collaborazione come condivisione di intenti, dinamicità del lavoro, scindibile in singoli task e suddivisibile in macro-obiettivi aziendali.

 

A questo punto si potrebbe obiettare che tale “rivoluzione” in chiave moderna dell’ambito lavorativo sia onerosa sia in termini economici che temporali.
Se però si pensa che uno strumento potente, versatile e potenzialmente gratuito come Microsoft Teams permetta già di assolvere a molti dei requisiti consigliati, allora ogni obiezione diverrebbe superflua.

Ci si concentra sempre sulle conseguenze dirette di una decisione, senza però calcolare anche gli effetti (e i costi!) di una mancata scelta. Quanto costerebbe, infatti, in termini di tempo una gestione non ottimale dei processi, con ore spese a sistemare directory statiche e versioni di uno stesso documento che si accavallano e annullano a vicenda?
Quanto ci penalizzerebbe dover attendere che ognuno si setti con l’intero team, anziché avere assegnati i propri task giornalieri ed essere immediatamente parte attiva nel processo lavorativo?  

 

Microsoft Teams permette di creare un ambiente di collaborazione in pochi passaggi, includendo funzionalità come chat, videochiamate, condivisione di file e archiviazione.

 

Un vero e proprio “banco di lavoro” con tutti gli strumenti necessari a qualsiasi contesto lavorativo, adattabile e integrabile con gli altri moduli di Microsoft 365.

 

“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento” ci ricordava Charles Darwin.
E i tempi ci pongono davanti a questa sfida.
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