Il Change Management è un percorso evolutivo articolato che può avere un notevole impatto sulle abitudini delle persone coinvolte. Nel condurre tali trasformazioni, bisogna quindi gestire al meglio l’aspetto umano, aiutando lavoratori e dirigenti a pianificare ed integrare ogni intervento con efficacia. Le operazioni di Change Management sono infatti estremamente delicate e possono avere un bilancio pesante sui ritmi delle aziende e sulla forza lavoro, a volte riluttante ai cambiamenti.
Per avviare una metodologia incisiva e fissare degli obiettivi migliorativi della propria azienda, è buona norma tenere a mente i quattro pilastri fondamentali del Change Management, ossia il modello delle 4P:

  • People: mettere le persone al centro dell’intero processo produttivo e cambiarne gradualmente la mentalità. Il processo di trasformazione che coinvolga le persone deve necessariamente avere origine dalle stesse e dal relativo mindset: è quanto avvenuto durante la recente emergenza sanitaria, che ha spinto le aziende ad attuare nuovi processi di digitalizzazione e a cercare di “istruire” i dipendenti in tale direzione.
  • Process: fornire ai processi aziendali una veste più moderna e in linea con le nuove tecnologie del settore. Una pianificazione accurata dei sistemi informativi è necessaria per rendere efficace il processo di cambiamento della propria impostazione e della propria struttura organizzativa.
  • Platform: è necessario introdurre una tecnologia adeguata per supportare la produttività di un’impresa e dei suoi dipendenti.
  • Place: il posto di lavoro cambia per andare incontro ai nuovi bisogni dei lavoratori riguardo a flessibilità e agilità, privilegiando quindi le attività svolte da remoto o in maniera asincrona. È quanto avvenuto di recente, in moltissimi casi, con un cambiamento epocale per fronteggiare una crisi inaspettata che ha stravolto completamente i modelli produttivi.

Un’efficace strategia di Change Management, se ben disegnata, avrà ripercussioni positive sul business aziendale, e si potranno raggiungere gli obiettivi prestabiliti più facilmente, con una maggiore efficienza dei processi produttivi.
Inoltre, si svilupperà una naturale e spontanea adattabilità alle trasformazioni e ad eventuali criticità (come è stato richiesto dal periodo di emergenza sanitaria in corso).
Una diminuzione della forbice tra efficientamento e costi è una delle conseguenze positive dei processi di Change Management, con una più solida e repentina risposta alle esigenze dei clienti, un incremento del benessere e della motivazione dei collaboratori (complice una maggiore flessibilità lavorativa), un’ottimizzazione dei tempi di esecuzione, nonché un incremento delle relative competenze.

Per avviare un percorso di trasformazione in un’impresa occorre seguire una strategia ben definita, riassumibile in questi passaggi:

  1. Partire da esempi positivi. i dirigenti e i capi settore devono diventare punti di riferimento per i dipendenti ed essere modelli di una trasformazione di successo.
  2. Coinvolgere le persone nei processi di cambiamento. I collaboratori devono infatti diventare promotori di tali novità, facendone comprendere l’importanza e la portata. Anche la comunicazione, quindi, assume un’importanza chiave in tali processi.
  3. Formazione come veicolo di innovazione aziendale. La responsabilità di condurre un cambiamento deve essere supportata da un’adeguata preparazione. È quindi necessario fornire skill ed abilità certificate e verificabili.

Il Change Management corre di pari passo con la trasformazione digitale, per cui non si può pensare di condurre delle innovazioni all’interno dell’azienda senza prima operare sulle abitudini e sulle competenze della forza lavoro. Affinché tali trasformazioni possano propagarsi nel tessuto aziendale occorre quindi aiutare i dipendenti a comprenderli e accettarli, dando vita a un ambiente lavorativo sempre più propenso verso l’innovazione e sempre più coinvolto in queste dinamiche.Affidati a IWGroup per intraprendere un percorso di Change Management su misura per la tua azienda.

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