Il lavoro ibrido è una delle “New Ways of Working”, che consente con grande flessibilità di organizzare la propria work-life balance.

 

Proprio per questo i numeri dei lavoratori ibridi potrebbero aumentare vertiginosamente nei prossimi anni, arrivando a 4,5 milioni nel prossimo futuro.

 

Nonostante il superamento della fase emergenziale, le aziende e i dipendenti hanno bisogno di ridefinire le proprie attività produttive, implementando nuovi modelli pronti a mettere in risalto lo Human Workplace riscoperto in questi due anni. Tra questi troviamo:

 

  • flessibilità e autonomia
  • programmi di formazione e sviluppo continui
  • nuovi modelli collaborativi per i team
  • corretta dotazione tecnologica.

 

Ma se da una parte è vero quanto appena detto, dall’altra c’è il bisogno di creare una smart leadership che sappia ascoltare, comprendere e motivare i dipendenti.

 

È un dialogo a doppio senso capace di mettere a confronto lavoratori e dirigenti, gettando le basi per la corsa al domani.

 

Secondo una recente statistica, sembra che nel 2023 oltre il 70% delle imprese adotterà questi nuovi modelli produttivi con una crescita per tutto il prossimo anno pari a 1 trilione di dollari.

 

I numeri cambiano per il nostro paese ma sono comunque molto incoraggianti, anche se meno importanti rispetto al resto del mondo.

 

Una prospettiva del genere dovrebbe essere d’ispirazione per dirigenti e aziende, spingendoli verso l’affermazione dell’idea di Human Workplace nel minor tempo possibile.

 

Ma su quali basi bisogna costruire queste nuove prospettive di lavoro humancentric?

 

Anzitutto diciamo che questo modello sfrutta il potere delle connessioni e dei rapporti umani per creare team resilienti e produttivi.

 

Tra i suoi elementi chiave troviamo:

 

  • Comunità: che costituiscono le infrastrutture relazionali delle aziende nonché uno dei principali spunti per la comunicazione e la condivisione del sapere. 

 

  • Gestione agile delle prestazioni: la formazione del personale deve diventare un processo agile che metta i lavoratori al centro dei processi decisionali e li renda sempre più partecipi della vita aziendale. Solo in questo modo si avranno dipendenti più motivati e produttivi.,

 

  • Rapporti umani: le applicazioni HR incentrate sull’uomo raccolgono dati comportamentali ed emotivi per identificare, incoraggiare ed evidenziare le qualità del team di lavoro. Human Workplace è sinonimo anche di una gestione virtuosa della componente umana dei dipendenti, intesa come ulteriore vantaggio competitivo.

 

  • Empatia e appartenenza: la capacità di comprendere gli altri, l’inclusione e la condivisione sono elementi fondamentali di questo nuovo contesto umanocentrico e costituiscono elementi strategici per lo sviluppo dell’azienda e dei suoi lavoratori.

 

Oggi l’idea di Human Workplace è sempre più radicata nel tessuto produttivo mondiale, richiedi una consulenza preliminare con un nostro responsabile e scopri quali sono le best practice e gli strumenti tecnologici più efficaci per rilanciare e reimmaginare il nuovo ambiente di lavoro.

 

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