Quello sul Metaverso è un discorso che affonda le sue radici nel mondo cyberpunk, col romanzo di Neal Stephenson, “Snow Crash” del 1992.

Ma, letteratura a parte, il termine indica uno spazio in tre dimensioni, nel quale le persone attraverso i propri avatar possono muoversi, interagire e fare esperienze, proprio come accade nella vita di tutti i giorni.

Volendo semplificare di molto: è possibile immaginare questo nuovo universo come una specie di gigantesco Sistema Operativo, gestito attraverso applicativi che simulano la nostra realtà.

Naturalmente si parla di un mondo completamente virtuale nato con la volontà di regalare agli utenti esperienze vere o verosimili, spesso mediante (vere) transazioni economiche.

Un mondo ancora primordiale e perfettibile, ma comunque un primo tentativo di “leggere” la realtà attraverso un filtro capace di digitalizzarla. Un esperimento che però fa sorgere diversi quesiti importanti: primo fra tutti quello che riguarda l’eventuale perdita dell’umanità e della percezione della realtà.

Indubbiamente la prima paura in assoluto è quella di vedere persone assuefatte da questa tecnologia, incapaci di farne a meno e tornare a vivere nel mondo reale. Una paura più che legittima visto anche il gran dibattito sugli Hikikomori, ma comunque contrastabile mediante adeguate politiche di incentivo sociale.

Dall’altro lato però, si parla di una rivoluzione che potrebbe realmente cambiare il modo in cui le persone vivono il proprio quotidiano.

Il Metaverso potrebbe (e il condizionale è d’obbligo) rappresentare una grandissima possibilità per tutti coloro che, per diverse ragioni, non possono muoversi liberamente nel mondo reale. Parliamo di persone affette da disturbi fisici, psichici o sociali, ad esempio, che potrebbero trovare in questo nuovo universo una valida alternativa o, quantomeno, qualcosa che potrebbe estendere la portata delle loro possibilità.

Sembra prematuro parlare di un qualcosa che al momento è ancora nella sua fase embrionale, eppure questa nuova prospettiva di meta-mondo potrebbe aprire ovviamente dibattiti fondamentali per il futuro, ridefinendo anche le priorità che come esseri umani dovremmo tenere in considerazione nel nostro percorso evolutivo. 

Stiamo combattendo già una battaglia per far sopravvivere il nostro mondo reale dal sovrautilizzo delle risorse naturali, dall’inquinamento e dall’accesso ad acqua, cibo, cure mediche e formazione. Il metaverso può essere una seconda occasione per creare un mondo più inclusivo, egualitario e solidale. Cerchiamo di impegnarci affinché non sia solo un gioco per molti e un guadagno per pochi.
E come si evolverà la geografia dei luoghi di lavoro? Approfondiamo l’argomento e il concetto di Human Workplace in questo articolo.

 

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